Il 2020 è stato un anno difficile per tutti, forse il più difficile dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La pandemia ci ha trovati impreparati e la crisi sanitaria, cui è seguita una crisi economica senza precedenti, non ha risparmiato nessuno, per la prima volta tutto il mondo si è trovato unito nelle difficoltà.
Incontriamo Massimo Nuti, CEO del Roberto Nuti Group, con il quale proviamo a tracciare un bilancio dell’anno appena concluso.
“Innanzitutto sento di dover ringraziare tutte le persone che lavorano nelle aziende del nostro Gruppo per l’impegno e lo spirito di squadra che hanno dimostrato. Nel primo semestre del 2020 abbiamo vissuto una situazione nuova, imprevedibile, che nessuno di noi era preparato ad affrontare. Nonostante questo, abbiamo lavorato bene e siamo riusciti, tutti insieme, a contenere gli effetti di questa crisi. Il risultato finale del Gruppo, infatti, è stato migliore di quanto avevamo previsto nel nostro piano di emergenza”.
Il Roberto Nuti Group comprende diverse aziende, anche all’estero, in Turchia e in India, come hanno reagito le varie realtà?
“La Sabo Suspension System, che produce le Sabo Airsprings a Bursa, in Turchia, sta attraversando un periodo positivo e, grazie alla nostra qualità, alla gamma e ai prezzi, ha tenuto molto bene la posizione sul mercato e ha buone prospettive per il futuro. Proprio in queste settimane stiamo investendo in nuovi macchinari per la produzione ”.
Restando all’estero, in India avete la Sabo Hema. In quella nazione la situazione sanitaria è ancora molto precaria.
“Sì, ma nonostante ciò la nostra azienda di Gurgaon è riuscita comunque a raggiungere risultati sufficientemente positivi tanto che non sono stati necessari interventi finanziari di sostegno da parte dei soci. In questi giorni stiamo affrontando il trasloco del sito produttivo in una nuova sede più grande e funzionale”.
Veniamo alla Sabo Ammortizzatori, a Vicchio del Mugello.
“La nostra fabbrica di ammortizzatori italiana è riuscita a superare in modo più che soddisfacente questo difficile 2020, contenendo in limiti accettabili le difficoltà derivate dall’importante calo degli ordinativi”.
Per la Mupo quali ripercussioni ci sono state? Il comparto racing ha di certo sofferto e in generale anche tutto il mondo delle due ruote non ha brillato.
“Anche la Mupo ha resistito con forza e determinazione e ha chiuso difficilissimo 2020 con un risultato sostenibile”.
Nonostante tutto avete messo in campo nuovi investimenti, segno di fiducia e grande forza del Gruppo.
“Il mercato e la nostra clientela da quasi 60 anni apprezzano il nostro valore espresso in termini di qualità dei prodotti, servizio preciso e puntuale, completezza di gamma e prezzi competitivi. Vogliamo continuare a esprimerci in queste direzioni e, anche nell’incertezza di questi mesi,non ci siamo fermati nel cercare nuove idee o nel definire nuovi investimenti”.
Tra questi sicuramente possiamo segnalare il nuovo prodotto, l’UNI-TRAILER?
“Certo, abbiamo da poco lanciato sul mercato questo nuovo ammortizzatore che offre notevoli vantaggi e sta già ricevendo significativi segnali di apprezzamento”.
Il marchio SABO, inoltre, si sta proponendo sul mercato ferroviario.
“Abbiamo investito per ottenere le necessarie certificazioni e per poter essere accreditati a servire i potenziali clienti di veicoli ferroviari. Si è trattata di una sfida impegnativa che ha arricchito la nostra cultura tecnica”.
Cosa ci si può augurare per questo 2021 appena iniziato?
“Con la forza del gruppo siamo riusciti tutti insieme a superare questa tempesta e, credetemi, non è da tutti. Contiamo che i nuovi progetti e gli investimenti introdotti porteranno nuove opportunità. Auguro a tutti che il 2021 sia un anno di rinascita e che, magari, si possa ricominciare a viaggiare serenamente per accogliere la nostra clientela negli eventi fieristici”.
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